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Ecografo Supersonic
Brevi note sull'ecografo modello Aixplorer della francese Supersonic in dotazione all'Istituto
Questo apparecchio ecografico , del quale in Italia esistono solo alcuni esemplari, utilizza i più
moderni e sofisticati software applicati in particolare alla diagnostica delle malattie del fegato, della tiroide e del seno.
In particolare con “l’elastosonografia shear-wave” si ottengono informazioni fondamentali nella
gestione del paziente con patologia cronica del fegato sia su base virale che metabolica.
La metodica, misurando l’ elasticità del parenchima epatico, dà informazioni sul grado di fibrosi del
fegato, quantificandone l’entità in termini di grandezze fisiche misurabili ( kPa: kilopascal) e
ripetibili nel tempo così da valutare l’evoluzione della patologia.
Lo stesso principio si applica alle lesioni focali della mammella e della tiroide.
La possibilità di quantificare l’elasticità o la rigidezza ( stiffness) delle lesioni focali di tali organi
fornisce un ulteriore importante parametro di giudizio sulla natura maligna o benigna delle lesioni
oltre alle informazioni che già ci fornisce l’ecografia convenzionale.
Un altro campo di indagine dove la tecnologia Supersonic esprime al massimo le proprie capacità è la diagnostica vascolare. Per dare un’idea della potenza del mezzo, si pensi che mentre un ecografo
convenzionale è in grado di acquisire circa 30 immagini al secondo, il Supersonic ne acquisisce nello stesso tempo circa dieci volte tante.
Questo consente un più rapido esame eco color Doppler dei sistemi carotidei ma anche delle arterie
renali o degli arti inferiori, con la possibilità di eseguire contemporaneamente numerose misurazioni della velocità del sangue in diversi punti dello stesso vaso sanguigno o in vasi sanguigni diversi.
Pubblicato il 03/02/2016